Il carattere di manuale richiede che il lettore sia presente, che esprima un self-control con-centrando-si sul testo, su ciò che apprende. Tuttavia il lettore del manuale non può essere autoreferenziale "io e solo la mia lettura, il mio studio fermoin sé stesso".Per sua natura un manuale è opera aperta che chiede confronti, pone interrogativi. Esso non può tutto dire, ma può essere di apertura all'approfondimento. Si basa su un paradigma dinamico: ricordare-conoscere-trasmettere.I sette saggi del manuale sono motivo di speranza. Danno a pensare e indicano che un linguaggio comune e diversificato liturgico sta maturando. Mentre si sta considerando seriamente la traditio segnata da forme artistiche di ogni epoca, si considera seriamentel'arte del nostro tempo e di tutti i popoli e paesi come ricorda Sacrosanctum Concilium, 122: preziosa la documentazione reperibile nel manuale.